I MARMI ITALIANI
La fortuna dell’Italia è quella di esser stata il fulcro della civiltà Romana che nei suoi mille e duecento anni di storia conquistò il Mediterraneo e tutti i paesi che vi si affacciavano.
La fortuna dei Romani fu quella di aver conquistato anche la civiltà con la più elevata cultura dell’epoca quella Greca.
Ciò che interessa a noi è che i Romani, grazie all’elevato grado di cultura nell’arte dei Greci, costruirono a Roma e nei paesi conquistati palazzi, strade, ponti, monumenti e sculture che ancor oggi stupiscono nonostante tutta la nostra tecnologia. Loro già distinguevano le pietre da costruzione in “lapides” ed in “marmora” le prime adatte per le opere di muratura e le seconde per le sculture e per i rilievi ornamentali. La maggioranza delle loro opere sono state realizzate in lapides materiali lapidei, dai semplici ma giganteschi massi da costruzione ai pezzi accuratamente sbozzati e lavorati per le costruzioni più complesse. I marmora marmi erano utilizzati per i fregi importanti e per le sculture. Tutti questi materiali provenivano dal bacino del Mediterraneo ed illustravano la magnificenza dell’Impero.
Da allora ogni ricerca di qualità e di prestigio è stata legata all’uso appropriato dei marmi con la ricerca di colori, forme e varietà che potessero stupire ed abbellire ogni costruzione di carattere evocativo e di potere.
In passato la scelta del marmo più consono per un uso specifico era legata soprattutto all’esperienza accumulata dai maestri, com’erano chiamati gli esperti delle costruzioni, su durezza, resistenza agli agenti atmosferici e lavorabilità con gli attrezzi manuali dei materiali.
Oggi questa esperienza spesso tramandata da padre in figlio si è un po’ persa, vuoi per la maggior facilità nel lavoro con le tecniche moderne, vuoi per l’uso di collanti e sigillanti che ne mascherano spesso i difetti ma anche per un lento impoverimento delle nozioni sulla qualità di ogni diverso materiale da parte di chi li lavora e li utilizza.
L’Italia resta comunque il punto di riferimento mondiale per l’estrazione e la trasformazione del marmo anche se negli ultimi anni i giganti asiatici Cina in primis ed India hanno raggiunto e superato la nostra capacità produttiva.
È riconosciuta in tutto il mondo l’elevata capacità delle aziende italiane di trasformare il marmo e sono apprezzate anche le nostre competenze, ingegnosità, fantasia ed esperienza nel ricavare manufatti e prodotti di alta qualità.
Tanti altri oltre al marmo sono materiali lapidei: graniti, calcari, travertini, arenarie, tufi, beole, serizzi, trachiti, alabastri, pomici, lave, dioriti, porfidi, ardesie, quarziti, sieniti, dioriti, basalti, peperini, gneiss…. che per primi i Romani iniziarono ad utilizzare e che ancor oggi sono un fiore all’occhiello della nostra operosità.
Le opere in marmo sono uno dei segni di civiltà che l’impero romano lasciò a tutti i paesi conquistati.
NdR
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