LA SOLIDITÀ DELLE COSTRUZIONI
Spesso si leggono nelle cronache contestazioni su lavori eseguiti in edilizia con materiali non consoni all’utilizzo richiesto, ad esempio alcuni marmi che assorbono molto l’acqua non devono essere impiegati per muri esterni in quanto assorbendo l’umidità dopo pochi anni iniziano a sfaldarsi. Eppure la civiltà romana ha realizzato con perizia quasi 3 milioni di costruzioni e molte sono ancora esistenti.
Per esempio “Aqua Claudia” uno degli acquedotti più importanti della Roma antica, che superò nel periodo del suo massimo splendore il milione di abitanti, fu costruito sotto l’Impero per soddisfare la sempre maggior richiesta d’acqua. Era lungo una settantina di chilometri e per una buona decina fu costruito su una struttura ad archi, anche sovrapposti atti a mantenere la pendenza costante per il deflusso dell’acqua che poteva arrivare a quasi 200.000 metri cubi al giorno.
Ricordiamo che per la realizzazione oltre a marmi, travertini e peperini furono utilizzati ingenti quantità di laterizi.
Ancor oggi, varie parti di questa gigantesca costruzione sono visibili ed in buono stato di conservazione nonostante gli uomini nel corso dei secoli l’abbiano depredata utilizzando varie parti, come le pietre di struttura già squadrate, per altri scopi.
Stiamo parlando di una costruzione ad archi che ha 2.000 anni e che tra terremoti, guerre e devastazione dell’uomo ne ha viste di tutti i colori!
Sovente sono la stoltezza, l’incuria, l’incompetenza e la cupidigia dell’uomo le principali cause delle distruzioni procurate dai terremoti.
NdR
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