Marmi italiani: i famosi marmi di Carrara
Aggiornato il 12 Aprile 2018
Parlando di marmi di Carrara ci si riferisce ai marmi italiani provenienti da Carrara, tutti molto pregiati. La principale area di estrazione e lavorazione è quella delle Alpi Apuane che vanta un primato a livello nazionale e mondiale per l’assortimento e la capacità produttiva di marmi. In questa zona ci sono i giacimenti marmiferi più famosi al mondo, anche se negli ultimi anni è aumentata la concorrenza da parte delle due grandi potenze Cina e India.
Nel corso dei secoli, furono aperte quasi duecento cave di cui un centinaio sono attive ancor oggi, la maggior parte a cielo aperto, alcune sotterranee. Le tecniche di estrazione si sono evolute: si è passati dall’uso di attrezzi manuali antichi, come piccone e cunei, all’uso del filo d’acciaio elicoidale con la puleggia penetrante alla fine dell’Ottocento, sino ad arrivare ai tempi moderni in cui si impiegano macchinari tecnologici e precisi.
Percorrendo l’autostrada della pedemontana nelle giornate più terse, si nota il singolare contrasto di colori tra il verde dei prati e dei boschi circostanti, il cielo ceruleo, il bianco delle cave a cielo aperto ed i blocchi variopinti sulla piana.
Le Alpi Apuane
Le Apuane sono montagne che sfiorano i 2000 metri. Il nome deriva dalla popolazione di stirpe ligure che le abitava prima della conquista romana. Sono situate nell’area nord-ovest della Toscana a pochi chilometri dal Mar Ligure tra la Lunigiana, la Garfagnana e la Versilia. Per le caratteristiche geologiche di asperità, dei versanti ripidi e dell’altitudine, somiglianti più alle Alpi che agli Appennini, presero poi il nome eccezionale di Alpi. In quest’area viene cavato anche il prestigioso marmo Bianco di Carrara.
Categorie dei marmi di Carrara
Dai bacini marmiferi carraresi provengono una miriade di prodotti lapidei. Da ogni cava si estraggono varie tipologie di marmo con una componente molto elevata di carbonato di calcio che conferisce la tonalità bianca di fondo. Questi marmi presentano differenti intrusioni mineralogiche con macchiettature e venature micrometriche, millimetriche e talora centimetriche che caratterizzano in modo esclusivo ed univoco ogni materiale. La lucidatura rende ancor più evidenti le venature, accentua la colorazione e le sfumature aumentando la varietà dei marmi. In base alla formazione marmifera, alla successione stratigrafica dal basso verso l’alto, alla morfologia e all’aspetto fisico i marmi di Carrara vengono classificati nelle seguenti principali categorie:
- Brecce: elementi marmorei cementati da calcite in cui oltre al bianco del carbonato di calcio è presente una varietà di colori, come ad esempio la Breccia Medicea e la Breccia di Stazzema
- Bardigli inferiori: marmi di colore bluastro e ceruleo, con sfumature bianche nelle venature
- Statuario: marmo a grana fine con una componente elevata di bianco puro, tendente all’avorio, senza venature. È in assoluto il marmo più famoso delle Alpi Apuane ed il prediletto dagli artisti e dagli scultori; ormai si sta esaurendo e risulta sempre più difficile trovarlo. Michelangelo Buonarroti lo considerava il marmo più prestigioso per realizzare le sue opere, come risulta dall’aneddoto sulla tomba del Papa Giulio II
- Bianchi: marmi con colore bianco perla di fondo, con piccole venature e intrusioni di colore grigio più o meno evidenti. Tra questi il classico e noto Bianco di Carrara
- Arabescati e Calacatta: marmi con colore bianco di fondo; presentano sfumature, intrusioni e venature grigiastre, verdastre o violacee a contrasto più o meno evidenti e vistose. Tra questi il Venatino, Statuarietto, Statuario Venato, Calacatta, Paonazzetto, Paonazzo, Arabescato
- Bardigli superiori: sono l’ultimo strato della formazione marmifera, rispetto ai bardigli inferiori hanno una colorazione grigia più tenue e chiara, spesso definiti commercialmente Bardiglietti
I colori della natura sono inarrivabili alle mani dell’artista, per questo sono agognati.
NdR
Appunto finale:
Le informazioni contenute in questo articolo sono rese a titolo puramente indicativo ed informativo. Ricordiamo che molti marmi vengono menzionati con il nome commerciale più conosciuto, spesso differente da quello reale.
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